Il vino può essere miscelato? Differenze tra il Blend e il Taglio.
Sentiamo spesso parlare di blend e taglio in ambito enologico, ma esattamente cosa sono?
Prima di tutto, tranquillizziamo i più diffidenti affermando che nel tagliare un vino o fare un blend non c’è niente di male. Per far si che un blend sia fatto a regola d’arte, c’è bisogno ovviamente di competenza unita a grande sensibilità, palato ed esame olfattivo.
Il blend va visto come una composizione artistica, giocando con i sentori del vino, le varie sfumature coordinati da esperienza e sensibilità personale.
Il Taglio del vino ha diversi scopi ed è un’operazione antichissima. Si taglia il vino quando si vuole creare un prodotto che possa piacere ad una certa fascia di mercato. Vini morbidi e suadenti possono essere confezionati utilizzando uve adeguate in grado di soddisfare questa esigenza. Si mescolano i vini per nascondere difetti o, ancora, per creare un vino dal particolare carattere in grado di emozionare al primo sorso.
Qual è la differenza fra blend e taglio?
Si parla di blend quando a essere mescolato è il 50% del vino come, ad esempio, quando trovate la metà di Cabernet e il rimanente di altre uve. Si parla invece di taglio quando a essere utilizzato è solo un 15% del totale del vino. Per esempio, un aglianico tagliato con un 15% di sangiovese concesso da disciplinare non può essere considerato blend.
Quali sono i vitigni più utilizzati per i blend?
I vitigni più utilizzati sono quelli internazionali: Chardonnay, Sauvignon, Merlot e Cabernet Sauvignon sono quelli più conosciuti dal grande pubblico e spesso utilizzati per migliorare, smussare le asprezze dei vitigni autoctoni.
Quello dei blend è un mondo ricco di possibilità espressive, in cui molti produttori hanno deciso di declinare le loro produzioni rinunciando a volte alla DOC, a vantaggio della libertà d’espressione, rivendicando una territorialità originale. Sicuramente non c’è alcun bisogno di scandalizzarsi di fronte ad un blend, in quanto se dichiarato e permesso dal disciplinare, non sa né di strano né di artefatto. Il mondo del vino è bello proprio perché possiamo divertirci assaggiando vini di territorio percependone l’essenza stessa e vini creati con un blend simile ad un opera d’arte che ci permette, invece, di comprendere la maestria e le emozioni di un vino del genere.